l pilastro del SAPER FARE si concentra sullo sviluppo delle facoltà che permetteranno agli adulti del futuro di poter poggiare fermamente su se stessi, anche nelle tempeste della vita.
Educare il SAPER FARE non significa che i bambini debbano saper fare tutto, ma si tratta di offrire loro, attraverso il lavoro in determinate aree della vita reale, la possibilità di sviluppare gradualmente il sentimento:“io so che ce la posso fare!”
Si tratta di sviluppare abilità pratiche, ricche di coraggio e nutrite da una valida autostima che in futuro darà vita ad un pensare autonomo e libero.
INSEGNAMENTO PRATICO
Parliamo di abilità pratiche perché i bambini sono avidi di fare cose utili.
Il nostro obiettivo è dare questa dimensione a tutto quello che facciamo. Ci proponiamo di risvegliare in ogni materia l’utilità nascosta.
DOMINIO DEL CORPO
Il SAPER FARE è indissociabile dall’educazione del corpo fisico. Che autostima hanno i bambini maldestri o incapaci di tagliare un pomodoro? Un impegno quotidiano nella natura, sia sotto forma di giochi, di agricoltura o di sviluppo di facoltà “scout” contribuisce a costruire il dominio del proprio corpo.
La musica strumentale e i lavori manuali ampliano questa edificazione e, insieme al lavoro in natura, danno ai bambini sempre maggiore indipendenza e resilienza.
RESILIENZA E VOLONTA’
Così come la volontà, la resilienza nasce dalle prove superate. Chi conosce la vita lo sa: le difficoltà e la sofferenza educano! Non si educa il problem solving senza confrontarsi ai problemi reali! Affinché si possano sviluppare le forze interiori necessarie, dobbiamo dare ai bambini la possibilità di confrontarsi con delle sfide reali, adatte alla loro età, come ad esempio lunghe camminate in natura, la gestione di piccoli progetti economici, ecc.
Nella stessa direzione lavora anche il dare valore alle loro responsabilità all’interno del gruppo e la richiesta che il lavoro da loro svolto sia di qualità.
