Volontario
Mi chiamo Bernaldo Bourgeois Cimino e ho diciotto anni. Sono figlio di Benjamin Bourgeois e Francesca Cimino, fondatori del progetto Christophoros, e quest’anno ho scelto di offrirmi come volontario all’interno della scuola. Lo faccio sia per vivere un’esperienza formativa, sia per contribuire concretamente in questo progetto educativo in crescita e ampliare le mie conoscenze in ambito lavorativo.
Sono nato in Perù, nel cuore della giungla amazzonica, in un’etnia indigena chiamata Shipibo. Quando avevo tre anni, i miei genitori biologici si trasferirono in città per garantire a me e ai miei fratelli un’educazione di qualità. All’età di sette anni conobbi Benjamin e Francesca, arrivati nella mia scuola come volontari. Fin dal primo incontro si creò tra noi un legame speciale, tanto da darmi il coraggio di chiedere loro se potevano accogliermi come figlio. Con l’accordo e il sostegno dei miei genitori biologici, fui adottato e mi trasferii con loro a Oxapampa, una città che porto nel cuore, dove ho trascorso la mia infanzia e frequentato le elementari e le medie.
Successivamente, ci siamo trasferiti negli Stati Uniti, dove ho iniziato il liceo. Dopo un anno e mezzo, ci siamo spostati nuovamente, questa volta in Italia, per partecipare a un progetto educativo fondato da amici italiani: Orsa Maggiore, a Bologna, un liceo scientifico sperimentale. Ho frequentato lì la terza superiore, ma l’anno successivo ho cambiato indirizzo per essere in sintonia con ciò che mi interessava di più. Attualmente studio in un percorso online per conseguire il diploma di Tecnico per la Sanità e l’Assistenza Sociale. Questa modalità mi consente di avere maggiore flessibilità e tempo da dedicare alle mie passioni, in particolare il violino e le arti visive, che coltivo da anni e che ultimamente sto approfondendo con maggiore impegno. Negli ultimi anni, infatti, ho realizzato diversi progetti artistici, tra cui l’illustrazione di un libro per bambini intitolato Yoclivich, pubblicato negli Stati Uniti; un murales per il centro medico Terapeuticum a Bologna; e altri piccoli progetti artistici in diversi Paesi che ho avuto la fortuna di visitare.
Grazie all’insegnamento e all’esempio dei miei genitori, credo profondamente in un’educazione che rispetti i ritmi naturali di apprendimento del bambino, che ne protegga l’innocenza e la gioia, ma che allo stesso modo stimoli l’impegno, la responsabilità e la volontà. Sono convinto che un percorso educativo basato su questi principi sia essenziale e ugualmente necessario, per garantire non solo un futuro sano a livello psicologico e sociale, ma anche una forza interiore capace di affrontare con coraggio le sfide della vita.

