Avventure nei boschi

di Emanuela Carbone

Al progetto Christophoros la settimana inizia e finisce in natura.

Durante l’anno scorso, ho spesso accompagnato i bimbi nelle avventure del lunedì mattina, insieme al maestro Benjamin. Il punto d’incontro era sempre il Parco dei Gessi, dove dopo le consuete parole d’apertura, ci si incamminava nei boschi per lunghe passeggiate e avventure della durata di circa due ore.

Le attività proposte erano tra le più svariate, dal gioco alle vere e proprie prove di coraggio.

Una delle attività tra le più amate dai bambini è “Nascondino schizzo”, un gioco in cui, mentre camminiamo per il bosco, il conteggio alla rovescia parte inaspettatamente dal capo fila; il tempo per nascondersi è molto stretto e lo spazio limitato alla vegetazione ai bordi del sentiero. Quando finisce il conteggio, i bambini rimangono coricati, il respiro trattenuto, la guancia tra le foglie secche o la schiena contro una scomoda pietra, dimenticando il timore per la natura tipica di chi vive in città. I bambini imparano inoltre a valutare rapidamente eventuali pericoli reali ed eventuali vie di fuga in cui potersi destreggiare rapidamente.

Le passeggiate silenziose sono state un’altra attività che ci ha permesso di poter ascoltare e osservare attivamente la natura e i suoi abitanti. Lì, nel silenzio delle colline innevate, gli animali che la abitano si sono lasciati sorprendere, con grande gioia dei bimbi che avvistavano lepri o caprioli, in uno scenario davvero suggestivo.

E’ stato bello vedere come dopo davvero poco tempo, i bimbi hanno imparato a conoscere profondamente il territorio; ne osservano le trasformazioni nel corso delle stagioni, ne apprezzano i cambiamenti. Queste conoscenze vengono messe in campo nelle attività di orientamento in cui, divisi in piccoli gruppi con partenze scaglionate, devono raggiungere un punto di ritrovo senza essere guidati dal maestro.

Inoltre non sono mai mancate le occasioni per utilizzare le corde che maestro Benjamin porta sempre con sé, o per arrampicarsi su da qualche dirupo, spesso infangato e impervio, o per calarsi in qualche burrone! In tutte queste esperienze che davvero richiedono di superare ogni paura e affrontare la prova con coraggio, quella che mi ha colpito maggiormente è stato quando ci siamo dovuti addentrare uno alla volta in una grotta totalmente buia e trovarne da soli l’uscita. L’esperienza non era banale, bisognava entrare in un ambiente sconosciuto, al buio, sapersi orientare verso l’uscita, fidarsi dell’ambiente in cui ci si muoveva senza sapere cosa nascondesse e finalmente districarsi attraverso stretti passaggi verso la luce.

Per me è sempre sorprendente vedere quante risorse hanno a disposizione i bambini e come la forza sociale del gruppo aiuti anche i più timorosi o più impacciati ad affrontare le difficoltà e ad uscirne soddisfatti e rinvigoriti.