di Rosella Graziola
L’assemblea è una particolarità di Christophoros che accompagna il gruppo scuola tutto l’anno, settimanale dopo settimana. Tutti gli alunni e gli insegnanti sono coinvolti; delle regole basiche sono state scelte ad inizio del percorso per evolvere secondo le richieste degli alunni o i bisogni emersi dall’esperienza. I maestri sono custodi della forma, garantendo un bel spazio di ascolto e di rispetto reciproco. Questo momento di riflessione individuale e di gruppo che costituisce per molti l’attività favorita della settimana. Come si svolge?
Nella prima parte si affrontano i temi scelti dai maestri o proposti dagli alunni: i conflitti, le problematiche emerse nella settimana, ma anche le nuove iniziative da prendere in mano sono presentate nell’ordine del giorno. Il nuovo gioco alla moda durante la ricreazione ha delle regole che non sono giuste? La pulizia di fine giornata non funziona bene? Bisogna preparare il menu del prossimo viaggio? Parliamone e troviamo una soluzione! Il dialogo tra pari permette di condividere e aprirsi agli altri cercando insieme delle soluzioni, risolvere contrasti, avere nuove idee. Generalmente, invece di decidere in gruppo come procedere, quali nuove regole addottorare per un gioco, ecc., si sceglie, su base delle loro competenze, gli alunni che, dopo aver ascoltato i punti di vista dei loro amici, decideranno per tutti fuori dell’assemblea.
Una volta finito l’ordine del giorno, segue il momento dedicato ai “ringraziamenti, richieste e scuse”. I ringraziamenti aiutano coltivare un sentimento di gratitudine verso quanto ricevuto. Durante la parte dedicata alle richieste, ogni alunno può chiedere ad un compagno di modificare o interrompere un comportamento che dà fastidio, una presa in giro, oppure un modo di fare ripetuto che non è piacevole. La richiesta posta in questo spazio la rende più autorevole e chi la riceve più consapevole. Inoltre, nei rari casi in cui un alunno non adempia alla richiesta fatta, e che questa viene rifatta altre due volte, allora l’assemblea prende in mano questa situazione per trovare una soluzione.
Aprire un momento alle scuse è stata la richiesta di una alunna che, dopo le richieste, sentiva la necessita di poter scusarsi. Così, ha proposto che questa opportunità sia integrata al processo dopo le richieste.
Infine, arriva il momento molto aspettato delle “stelle”. Ad inizio anno, ogni alunno ha ricevuto l’immagine di una grande stella a 7 punte, chiamata la stella della virtù (Link pagina stella della virtù). Su ogni punta è indicata una qualità: gratitudine, responsabilità, autonomia, impegno, obbedienza, servizio e guida. Ogni alunno ha il compito di osservare durante la settimana un compagno suo al quale darà una stellina da incollare su una delle punte della stella della virtù. “Laura, che stella dai a Giancarlo?” Dopo pensarci due secondi, Laura dice a voce alta: “responsabilità!”. Si alza, prende una stellina piccolina e l’incolla sulla punta “responsabilità” della stella grande di Giancarlo.
Oltre alle stelline di riconoscimenti tra pari, nel caso di un comportamento particolarmente meritevole, si può ricevere una stellina extra dai compagni capogruppo oppure dagli insegnanti. Così, ogni settimana, si arricchire l’immagine che a fine anno mostrerà tutto l’impegno dimostrato.
L’essere riconosciuti e lo scoprire qualcosa che non si era visto in se stessi, gli rende anche delle loro forze e debolezze. Che bello vedere la gioia di un alunno quando une punte rimasta vuota a lungo (una debolezza sociale sua) riceve la su prima stella!
Nell’assemblea è richiesta la massima onestà in modo da creare un luogo protetto e senza giudizio. Pretende e genera un nobile senso di responsabilità e fiducia verso l’altro e il gruppo. E’ una palestra che aiuta a costruire e abilità sociali così preziose, che saranno utili in tutti gli ambiti del futuro dei bambini. Infine, tramite incoscienti processi derivati della Comunicazione Non Violente e della Sociocrazia (per citare solo due fonti di questo processo), insegna loro a costruire ponti, a occupare il suo giusto posto nel gruppo e a prendere cura della scuola vissuta come un organismo vivente.